martedì 26 aprile 2016

Presentazione all'Ateneo Veneto

Un grande onore martedì prossimo, 3 maggio: "La reliquia di Costantinopoli" sarà presentata presso la Sala Tommaseo all'Ateneo Veneto.
Dialogherò, con molto piacere e un pizzico di timore reverenziale, con i proff. Tiziana Agostini e Giuseppe Gullino.
Appuntamento alle 17.00 presso l'Ateneo Veneto!


giovedì 14 aprile 2016

La reliquia di Costantinopoli tra i 12 semifinalisti allo Strega 2016




Bellissima sorpresa stamattina: tra i 12 romanzi scelti dalla commissione del LXX Premio Strega per accedere alla cinquina finale figura anche "La reliquia di Costantinopoli"!
Inutile tentare di esprimere la gioia del momento, e la gratitudine per tutti coloro che mi hanno accompagnato con pazienza e dedizione fino a questo passaggio.
Quindi, intanto, mi limito a un sincero grazie a tutti! A presto!

Ecco il link alla pagina del Premio con l'elenco dei 12 semifinalisti:

venerdì 1 aprile 2016

La Reliquia di Costantinopoli candidata al Premio Strega!




Da poche ore è arrivata la notizia ufficiale: la Neri Pozza ha candidato la Reliquia di Costantinopoli alla LXX edizione del premio Strega. Grazie alla presentazione di Marcello Fois e Alberto Galla, membri degli Amici della domenica, il romanzo è tra i 27 candidati... Un bellissimo traguardo, una grande soddisfazione, un grande onore!


martedì 29 marzo 2016

Il Mas'cio del "Sillabario veneto" sul Foglio di oggi



Vi segnalo, con grande soddisfazione, che oggi, nel Foglio, il giornalista Camillo Langone ha dedicato la sua rubrica "Preghiera" alla riflessione da me condotta a proposito del termine mas'cio nel "Sillabario veneto" (Santi Quaranta, 2011).

Di seguito il link per leggere il pezzo:

venerdì 25 marzo 2016

Recensione a "La reliquia di Costantinopoli" apparsa su IlSussidiario.net

Costantinopoli - Mappa della città [fonte: la rete]


Condivido anche su questo blog il link a un'altra recensione, apparsa lo scorso dicembre sulla rivista IlSussidiario.net, a firma di Roberto Graziotto, che ringrazio di cuore!


Recensione di Titti Marrone su "Il Mattino di Napoli"

Hagia Sofia, Sezione interna [fonte: la rete]


Ringrazio di cuore Titti Marrone, giornalista de "Il Mattino di Napoli", per la bella recensione su "La reliquia di Costantinopoli" apparsa nei giorni scorsi! Ecco di seguito il testo:

Mercanti di seta e spezie, monaci malfidi, astuti garzoni, cantinieri inquietanti, necrofori compiacenti, soldataglia assatanata, dignitari bizantini, prostitute ambigue, orefici e architetti animano la folla di personaggi che s’incontrano nelle pagine di Malaguti, ordendo una fittissima trama a base di guerre, potere, religione, tradimenti, enigmi e altre passioni. Siamo di fronte a una scrittura – e a una vicenda – che riecheggia certe narrazioni di Wilbur Smith e guarda al romanzo storico postmoderno sul modello del Nome della rosa, ricco com'è di rimandi filosofici e teologici. L’ambientazione è di fine Medioevo – prima e dopo la caduta di Costantinopoli del 1453 per opera degli Ottomani - la scrittura scorre fluida e riesce a essere quasi sempre avvincente pur nel profluvio di pagine. Come a voler celebrare il valore del libro e della cultura, evocando un tempo a ridosso dell’era Gutenberg e dell’invenzione della stampa che sancì l’avvento dell’età moderna, l’autore si avvale due volte di escamotage narrativi che rimandano all'opera scritta come espediente salvifico contro la barbarie alle porte. E in tempi in cui si delineano scenari, se non di scontri di civiltà, di nuovi conflitti tra Occidente e Islam, questa lettura può risultare particolarmente ben contestualizzata.
 Nel cuore della storia si entra con l’espediente classico del vecchio manoscritto ritrovato: il diario del maestro-mercante di Costantinopoli Gregorio Eparco, trafugato dalla tomba dal suo discepolo che lì lo pose, sotto la testa della salma, cinquant’anni prima. E’ un diario scritto in 198 giorni, mentre “la Città” stava per essere sgominata dalle truppe del giovane Sultano Maometto II. Le prime pagine, con grandguignolesca descrizione, raccontano una strage che suona come atto aperto di ostilità da parte del Sultano ai mercanti cristiani e preliminare allo spargimento di sangue che seguirà. Il filo di Arianna che conduce nel labirinto della storia è costituito dall’autore del diario e dal suo alter ego, il socio Malachia, ebreo-veneziano detentore di un dialetto scoppiettante, più realista e cinico dell’amico. Mentre la città vive l’incubo dei 58 giorni dell’assedio, è un sogno premonitore a scuotere Gregorio, introducendo la missione a cui è destinato e il tema del secondo libro “fatale” della storia, il “Summa de reliquiis costantinopolitanis”, che gli fornirà la mappa per svolgere il compito cui è predestinato: ritrovare le nove reliquie necessarie a salvare la cristianità.
 La ricerca del libro in sé costituirà un’avventura, le sephirot inscritte in un cerchio disegneranno la mappa  cui riferirsi per il ritrovamento delle reliquie. Alla fine, Gregorio ne scoverà solo cinque: la coppa dell’ultima cena, la lancia che trafisse il costato di Cristo, la corona di spine, i chiodi per fissarlo alla croce, la parte superiore di quest’ultima. L’ultima pagina del libro traccerà però il passaggio del testimone dal maestro al discepolo, pronto a porsi, cinquant’anni dopo, nel solco del maestro.
Una delle ragioni di fascino del libro è costituito dalle descrizioni di Costantinopoli nel XV secolo, “osso nella gola di Allah” nelle cui strade “a ogni ora del giorno e della notte si incontrano uomini di tutte le religioni e di ogni angolo dell’orbe: latini, franchi, turchi, egizi, rumeli, slavi, e poi cattolici, musulmani, ebrei ortodossi, copti”. Le pagine dedicate all’Hagia Sofia e alla sua cupola, quelle sul Corno e sul Bosforo indicano la bellezza di un luogo che le aspre tensioni contemporanee sembrano amaramente voler sottrarre all’Occidente, oggi come nel 1453.
   

Paolo Malaguti- La reliquia di Costantinopoli- Neri Pozza, pagg. 590,euro 18

giovedì 10 marzo 2016

Giovedì 17 marzo a Sant'Angelo di Piove

Giovedì 17 marzo il "Sillabario veneto" (Santi Quaranta 2011) arriva a Sant'Angelo di Piove... Una presentazione che mi emoziona particolarmente, perché si tiene nel paese dei miei nonni materni, in quello spazio forse simile a tanti altri in Veneto, eppure per me così unico, nel quale ho imparato a giocare e mi sono per la prima volta confrontato con la ricchezza linguistica del "codice veneto".


martedì 1 marzo 2016

Arriva il "Nuovo Sillabario veneto - Alla ricerca dei veneti perduti"!

Ormai è ufficiale, e ormai manca davvero poco!

La copertina è di là da venire, intanto eccovi un'anteprima del frontespizio del Nuovo Sillabario veneto - Alla ricerca dei veneti perduti, in uscita con l'editrice BEAT - Neri Pozza.

All'interno del libro troverete ragionamenti e riflessioni, a metà tra etimologia e memoria familiare, attorno a 30 parole venete e, piccola novità, attorno a 5 luoghi del Veneto presente, passato, o passato prossimo...

Tra le altre parole, anticipo soltanto: Strucòn, Fruare, Bunigolo, Sbrego, Magòn, Pocio, Sproto.



venerdì 15 gennaio 2016

Il "Sillabario veneto" va in IV edizione!

Con grande gioia ho ricevuto oggi la notizia dagli amici della Santi Quaranta Editore: a febbraio il "Sillabario veneto", il mio secondo lavoro uscito nel 2011, verrà ristampato in quarta edizione!

Grazie a tutti coloro che hanno diffuso tra i loro amici lettori le piccole voci del "Sillabario", contribuendo a questo traguardo!