Confesso che è stata una bella sfacchinata. Bella nel senso profondo del termine: intensa, coinvolgente, stimolante.
Ringrazio l'editor Cristiano Peddis, che mi ha accompagnato con acume e costanza in questi due mesi di correzioni, limature, aggiustamenti, verso un prodotto che mi ha convinto e che, ovviamente, spero di cuore possa piacere!
Il percorso non è finito, ma in qualche modo mi rendo conto di essere arrivato a un punto di svolta.
In attesa di futuri sviluppi, condivido con voi la gioia (un po' venata di malinconia, forse come tutte le gioie vere) della risistemazione della scrivania, dopo la bolgia degli appunti, dei post-it, dei libri spulciati alla ricerca di quella nota che ti ricordi di aver letto, ma che non trovi più.
Eh già, i libri. Sono stati loro i supporti discreti della scrittura di questo romanzo. In un certo senso posso dire che tutto è nato da un'idea che portavo con me da molto tempo, ma ha acquistato forza dopo aver incontrato alcuni libri, che mi hanno letteralmente affascinato. Mi piace pensare e sperare che nella scrittura funzioni sempre così: come la fiamma in un camino acceso, le idee hanno bisogno di nuova legna per divampare.
I miei compagni di viaggio sono nella foto qui sopra, e, strano a dirsi, non mi va di nasconderli sugli scaffali della libreria, assieme ad altri volumi...
Visto che siamo in estate, tempo (spero!) di riposo e di libertà, mi permetto di fare un po' di sana pubblicità in particolare a 3 di questi libri, per la loro ricchezza, per la profondità e la completezza dei documenti, per essere libri che non si finisce mai di leggere del tutto, e che, prima o poi, riprenderai in mano ancora, e ancora, e ancora.
S. Ronchey, T. Braccini, "Il romanzo di Costantinopoli", Einaudi
A. Pertusi (a cura di), "La caduta di Costantinopoli - Le testimonianze dei contemporanei" e "La caduta di Costantinopoli - L'eco nel mondo", Fondazione Lorenzo Valla / Arnoldo Mondadori Editore.
Buona lettura a tutti!
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